“Di ventotto ce n’è uno” recita la famosa filastrocca per insegnare ai bimbi i mesi del calendario.
Per fortuna o purtroppo, verrebbe da aggiungere vista la pletora di notizie e fatti succedutisi in questo mese:le imminenti elezioni,una campagna elettorale shakerata a quella acquisti (vedi Balotelli),una MERAVIGLIOSA serie di arresti di personaggi uniti dal comune senso del delinquere (una curiosità, anche Tangentopoli iniziò con un arresto in febbraio, vuoi vedere che i corsi e ricorsi storici…?), un fatto di sangue di un famoso sportivo financo quella cosina da niente delle dimissioni del Papa (e poi dicono che nessuno più lascia la poltrona…).
Parecchie di queste vicende hanno un comune denominatore che le lega indissolubilmente.
E’ il rapporto viscerale ma al contempo succube dell’uomo con la sua professione di fede, che sia questa calcistica, politica o religiosa.
Conscio degli attacchi che potrò ricevere (laicità, salvami tu) si può affermare che il meccanismo psicologico che lega un tifoso alla propria squadra di calcio è il medesimo del militante politico nei confronti del partito o del fedele alla propria religione.
I primi due vengono mossi “dalla pancia”:trovate molte differenze fra i toni di una campagna elettorale e quelli di una campagna abbonamenti?Quante delle promesse elargite diventano realtà?
Ancora, a rubare sono sempre le altre squadre, gli altri partiti.
Ovviamente è l’inverso per le trame del Palazzo (o dei Poteri forti).
Il militante/tifoso è sinonimo di fedeltà, di cieca obbidienza.
Le sue sono tutte sfighe o forse se le va a cercare?
Nel dubbio non ha mai pensato di prendersi il vaccino dell’onestà intellettuale (il Governo Monti non lo ha ancora tassato).
Chissa mai che riesca a vedere il Mondo con degli altri occi.
Se a questa impermeabilità alla conoscenza, alla mente libera al ragionamento in proprio aggiungiamo i dogmi religiosi il risultato non può certo definirsi migliore.
E’ possibile abbracciare un percorso di fede e vivere una propria spiritualità scindendo dalle organizzazioni religiose e dai loro precetti senza essere profani?
Non esiste nessun altro tipo di struttura sul pianeta che goda dell’insindacabilità della Chiesa.
Sull’assioma se critichi la Chiesa (e qualcosina da dire ci sarebbe) non sei un fedele hanno costruito la loro Storia.
Già la Storia, magari andarsela a rivedere potrebbe portare ad un’estasi mistica.
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