L’avevano dato per spacciato. Troppo inquinante, poco pratico, troppo scorbutico, poco pulito.
Già pronto l’epitaffio, tanti ringraziamenti per aver fatto la storia del motociclismo – e del fuoristrada in particolare – ma ora avanti coi pomponi a 4 tempi.
Potenti ma facili, gioiellini di tecnica ma anche di spesa per dei piloti esigenti ed un po’ capricciosi, poi i giapponesi han deciso così, quindi basta discutere.
Solo che…su certi percorsi il vecchio 2T non lo batti neanche a morire,qualche pilota nostalgico e godereccio non se ne è mai liberato ,qualche casa (la Ktm in primis) ci ha creduto ancora (eccome se ci ha creduto) ed ecco che negli ultimi anni i boschi e le mulattiere si son ripopolati di questi esseri a miscela.
L’odore (profumo?) dell’olio allo scarico,il rumore metallico che diventa un urlo lancinante, secco, insolente, l’inserimento in curva fulmineo – ragazzi, quanto è fastidioso il freno motore? – sono gioie che i pur perfetti 4T non regaleranno mai.
Nel tempo delle mappature variabili e delle partenze assistite è bello contrapporre l’alchimia della giusta percentuale di miscela.
L’entrata in coppia di un due tempi regala delle scariche di adrenalina impagabili, solo certi ormoni fanno meglio…
Il 2t è un motore schietto e sincero , pretende rispetto ma non ti pianta in asso,ti stimola, è come una donna esigente ed un po’ lunatica, ma ti fa divertire un tot e quando ci monti a cavallo non scendi più.
Lunga vita al 2 TEMPI!
T’amo 2 Tempi
31 LugRisvegli
31 LugNel 1993, in un grave incidente, rimasero coinvolte 3 persone, elettori rispettivamente del Pds (ex Pci), della Lega Nord e della DC.
Tutte e tre finirono in coma e si risveglieranno solo nell’estate del 2012.
Vediamo le loro storie.
Eravamo 2 leghisti al bar
Profondo nord. Il nostro protagonista freme dalla voglia di conoscere gli ultimi 20 anni del suo partito. Al bar del paese, nel varesotto, incontra un vecchio amico. Inizia il dialogo.
Amico”Sai, nel ’94 siamo andati subito al Governo.Con Berlusconi e gli ex missini di Fini.Ma è durato solo 8 mesi.Il Berlusca voleva comandare e l’Umberto gliele ha suonate di santa ragione…” Il protagonista, inorgoglito, ribatte “Grande Umberto, pericolo scampato, ma perché mettersi con quei 2…E poi?”
“Beh” continua l’amico “dal ’96, all’opposizione sia del governo di centro-sinistra ma anche duri con la destra. Avessi visto la campagna elettorale contro Berlusconi , poi le inchieste della Padania sui presunti rapporti con la mafia…”
Il leghista risvegliato ascolta in silenzio , è proprio quello che vuole sentirsi dire ma i fatti iniziano a prendere una brutta piega.
Amico “In quegli anni è entrato in politica anche Di Pietro…”
Protagonista”Me lo ricordo, lo appoggiavamo ai tempi di Mani Pulite…Beh ci saremo trovati d’accordo su molte cose?”
Amico”Quasi su niente,ma il bello deve ancora venire…”
Il protagonista inizia a non capire ma non può far altro che ascoltare la continuazione del racconto.
“Nel 2001 ci siamo ancora alleati con Fini e Berlusconi, era l’unico modo per tornare al Governo…In cambio del federalismo abbiamo dovuto accettare dei compromessi…”Il protagonista,sbigottito,ha paura a chiedere quali.
“Alcune leggi che facevano comodo al Premier, tipo il falso in bilancio, la legge Cirami,una sulla prescrizione, uno scudo fiscale…”
Il protagonista, al terzo grappino all’alpina per evitare il collasso, è visibilmente in uno stato di shock.
“Sai, la più grande battaglia è stata combattere i giudici politicizzati che cercavano di rovesciare il voto accusando Berlusconi di qualsiasi reato…”
Protagonista”Ma è esattamente l’opposto di quello che dicevamo e facevamo all’inizio…Almeno il federalismo…”
“E’ passato” tuona l’amico.”In realtà pensandoci bene le nostre tasse non rimangono qui e non abbiamo l’autonomia di decidere ancora tanto…Sai qualche compromesso con quelli di Alleanza Nazionale come ti dicevo…”
Al protagonista sta scoppiando la testa, ma deve ancora sorbirsi qualche anno di storia:le battaglie per imbavagliare la stampa, quella sulle intercettazioni, sulla separazione delle carriere, i doppi incarichi di molti leghisti, le spese della Casta, l’appoggio incondizionato al Cavaliere.
Alcuni passanti, vedendo il colore del protagonista e le sue contorsioni epilettiche, hanno intanto allarmato il 118.
L’amico, capendo che il tempo rimasto è poco, scodella gli ultimi anni:la crisi economica prima negata,il lodo Alfano, il caso Ruby-D’Addario, il legittimo impedimento, lo scandalo della Protezione Civile, la caduta dell’ennesimo Governo Berlusconi e dulcis in fundo lo scandalo del partito con le dimissioni di Bossi.
Il protagonista, girandosi ripetutamente la testa come nell’Esorcista, ed espellendo dalla bocca un liquido verde come la camicia dell’amico, esce dal bar si dirige veloce verso la Svizzera…
Compagno di viaggio
Il gesto è abitudinario, andare a prendere il giornale, quasi per riprendersi la quotidianità perduta.
Ed ecco l’incontro con un vecchio compagno di partito, proprio davanti all’edicola. Nessuno dei due, seppur militanti convinti, è mai stato un trinariciuto bolscevico. Sembra il miglior viatico per colmare un vuoto di 20 anni.
Parte il crono-racconto.
L’imprevista sconfitta del ’94 della gioiosa macchina da guerra contro Berlusconi aggiunge un’altra delusione ad una collezione già nutrita.
Il primo sorriso appare alla notizia della vittoria alle elezioni di due anni dopo, seppur con un candidato democristiano (“Una continuazione del compromesso storico” la battezza il nostro amico).Questo sarà il picco più alto raggiunto nella chiacchierata.
Già, perché fra le cose fatte in quella legislatura (una guerra, la legge sul precariato, la legge sull’abuso d’ufficio, l’appoggio ai Colanninno & C) e quelle non fatte (una legge sul conflitto d’interessi) rimane il dubbio di un’occasione persa.
”Violante ammise che le televisioni non sarebbero state toccate?!”
“No scusa, ripeti. Il Cavaliere scende in campo, fa quel che ha fatto e tu vai a fare una Bicamerale con lui?” chiede.
La risposta è ancora peggio di quello che si aspettava “Un’idea di D’Alema…”
Il pover’uomo vorrebbe strapparsi i baffi, ma sono troppo corti per essere afferrati.
Non c’è neanche bisogno di dire chi vincerà le elezioni del 2001.
All’elenco delle nefandezze compiute in quegli anni dal Governo il nostro protagonista scatta con una domanda secca e vorrebbe una risposta altrettanto pronta “Almeno abbiamo fatto un’opposizione dura?”
L’altro “Beh, senza cercare di demonizzare l’avversario, sai …costruttiva…Quella dura e pura l’han fatta Di Pietro, cioè un uomo di destra, qualche giornalista e alcuni comici”.
Dire che il nostro uomo è in confusione non rende bene l’idea.Provate voi a svegliarvi dopo 20 anni e vedere il Mondo al contrario.
Si torna al Governo, in tempo per essere ricordati per l’indulto, per non aver cancellato nemmeno una legge del precedente Governo e per Mastella alla giustizia.
Le aspettative sul proseguio non sono delle migliori, anche perché mentre vengono elencati i vari Segretari fagocitati dalle forche arcoriane e gli autogol dell’ultimo periodo (un evergreen), allo sfortunato protagonista inizia a venire un dubbio.
Quando gli viene raccontato che l’attuale PD è a favore del Tav, degli inceneritori, appoggia Marchionne, isola i movimenti e le liste civiche, isola pure gli alleati che han fatto dell’opposizione seria, è a favore della legge bavaglio, vuole limitare le intercettazioni, è contro l’abolizione delle provincie questo dubbio sfocia in una domanda “Ma lo han fatto gratis o si sono fatti pagare?”
Dici Diccì
Il nostro elettore moderato approfitta della presenza del cognato per farsi raccontare cosa è accaduto durante la sua assenza forzata.
Lascia parlare il parente, solo qualche domanda qua e là per dovizia di particolari.
Appena terminato il racconto sentenzia “Beh, quindi non è cambiato niente…”
Asino chi ascolta(e chi legge)
29 LugOmettere.Nascondere.Inventare.Mascherare.
Coprire.Mentire.Silenziare.Confondere.
Questi in estrema sintesi – con qualche rara eccezione – i cardini dell’informazione di oggi.
Ci sono varie tecniche per seviziare una notizia.
La prima è non darla proprio (il metodo più efficace), oppure diffonderla ma in maniera mendace(che ne so, un’assoluzione al posto di una prescrizione).
Si può distrarre con delle baggianate (le vacanze dei vip, i corsi per i cani-ballerini, le diete a base di cioccolata,ecc) il pubblico pagante per lobotomizzargli il cervello, come si può ripetere all’infinito un’affermazione fallace con l’obiettivo di farla diventare vera(il più grosso problema in Italia sono i giudici e le intercettazioni ci han sempre detto, seguite dall’annoso problema di quale sia il metodo migliore per girare la frittata, al volo o con un piatto), financo creare un vero e proprio allarme di massa dal niente (se siamo ancora vivi dall’aviaria è un miracolo…)
L’obiettivo?Lasciare a mantecare la gente nella propria ignoranza, da sempre un’ottima ricetta che ha permesso a Lorsignori di somministrarci di tutto e di mangiare alle nostre spalle.
Una persona più è informata meno è facile che venga presa per il culo.
In Italia, stranamente, la situazione è ancor più grave. Siamo al 40° posto al Mondo nella classifica sulla libertà di stampa(fonte Rsf), davanti abbiamo degli Stati come la Bulgaria, la Corea del Sud, il Taiwan, la Namibia, tutte pietre miliari delle moderne democrazie.
In compenso ci lamentiamo se la Nazionale perde qualche posizione nella classifica della Fifa…
Stiamo riuscendo nell’impresa di mandare in nebbia anche uno dei pochi fiori all’occhiello che ci sono rimasti: la nostra lingua.
L’attacco è su più fronti .
Si parte con i neologismi inglesi .Parole come taggare,flagare,switchare,chattare se fossero rimaste nel dimenticatoio credo che nessuno si sarebbe legato e dato fuoco.
Si prosegue con dei termini che devono ingentilire, abbellire, riqualificare: lato b (che per me rimane quello di un 33 giri, dire sedere o culo è così demodè?), escort (la popolare berlina della Ford, poi ci sono le puttane,le troie,le mignotte o le bagasce a seconda della latitudine) o spendig review (che sono sempre dei grossi tagli alla spesa pubblica, ma ti fanno sentire più un cittadino dell’Europa).
Il congiuntivo si sta estinguendo come gli orsi bianchi della caramella.
E’ molto edificante sentire dei giornalisti pronunciare delle frasi tipo”Pensiamo che è importante, speriamo che vinci, non credo che tu devi lasciare”.
Adesso se vuoi fare il figo bocconiano devi dire “Lavoro in Telecom” e non alla Telecom, “Sono di Banca popolare” non “della Banca popolare”. Fastidioso quasi come le virgolette mimate con le dita, o come la frase “sei sul pezzo”.
Dalla carta stampata sta scomparendo l’uso dell’articolo determinativo.
Qualche anno fa si sarebbe detto “La Fiat lancia un nuovo modello” La Banca d’Italia taglia i tassi”, oggi l’articolo è superfluo. Ma si, come se tutto fose un mms…
Questo è il primo articolo del mio blog, il cui motto è ragionare con la propria testa.
Si parlerà di attualità, di politica, di sport&motori ed anche di cazzate, sempre cercando andare in profondità alle cose.
Perché l’unico modo che abbiamo di realizzare i nostri sogni è svegliarsi.