Cudghin a bala da sciop!

22 Mar

La lunga attesa ne ha accresciuto il già intrinseco fascino.
Dell’ottimo vino, dei piatti cucinati con sapienza, della musica di qualità ed un tasso alcolico più alto dello spread targato novembre 2011.
E noi.
I prodromi per una piacevole serata c’erano tutti, ma il risultato finale della Cotechinata è andato oltre ogni aspettativa.
Purtroppo mancava il Guido, un apolide che per una volta forse ha rinnegato di essere tale.
La tavola imbandita ha accolto quindi il Marti (passionale padrone di casa), Lele Cassinadri (O’ Professore) , Ancio (il Conte Mascetti del terzo millennio), il Gip (sbaraccatore silenzioso e discreto) ed il Benna (lui è come i brasiliani: semplicemente il Benna) che per un impegno istituzionale ha dovuto abbandonare appena dopo mangiato.
Affidandoci totalmente all’alchimia abbiamo potuto formulare il postulato un cotechino per ogni commensale.
Registriamolo, o qualcuno potrebbe costruirci la prossima campagna elettorale.

Mescolando la vodka con l’acqua tonica si è anche visto un’interpretazione del Marti di Città Vecchia di De Andrè: forse prosaica, sicuramente intensa, dunque autentica.
Chi reputa inconsueto impiegare quasi due ore per percorrere a piedi un paio di chilometri omette l’automatico fuso orario che scatta a certe ore della notte.
Ed ignora quella poliedricità che ci invita a parlare della filosofia applicata al gioco del calcio (con tanto di sopralluogo al vecchio Valentino Mazzola) nella stessa serata in cui si è discusso (e animatamente, per fortuna) della politica economica dell’Italia nel dopoguerra, trovando pure un doveroso ritaglio di tempo per contemplare una delle lectio magistralis più ficcanti ed adamantine di Karl Aurel Kohrsin.
Se il divertimento avesse voluto interpretare se stesso avrebbe scelto questa serata di parossismi ripetuti.
La semplicità (che contro il parere di molti fa rima con profondità) crediamo sia uno stilema del nostro topos ed un antidoto che auguriamo di possedere anche alle future generazioni.

P.s. Una velina dei servizi segreti dà per certa la riedizione della Cotechinata nientepopodimeno che in estate.
E quelli di solito ci prendono.

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