Maddecheao!

25 Mar

Eccola la nostra famigliola, un archetipo che lambisce più lo spot pubblicitario che il concetto arcaico di famiglia: mamma dai tratti gentili, sorriso luminoso, che deve infondere dinamismo ma anche arrapare un pò; papà dal viso rassicurante, uno che non sembra incazzarsi mai nonostante i mille impegni, e poi i bambini; oh,in ‘ste famiglie sono sempre maschio e femmina e biondo camomilla.
(Boh, che shampo useranno poi…)
Solo il cane non c’è, se no il quadretto sarebbe perfetto, ma solo perché è uscito a farsi una pignatta di cazzi suoi, povera bestiola ne ha bisogno, lunedì prossimo l’aspetta la prima seduta dallo psicologo per i canidi.
Depressione, si vocifera, la sua razza ne è predisposta.
In compenso c’è il nonno, anche se il suo tasso di partecipazione è paragonabile a quello di Edmundo alla causa viola durante il Carnevale ’99.
O così almeno sembra.
Non capita spesso che la famiglia sia riunita, difatti per l’occasione il papà sta leggendo fervidamente una rivista finanziaria, di quelle che non azzeccherà nemmeno una delle sue previsioni, cioè come tutte; la mamma sta guardando una roba inutile alla Tv ma è indecisa se cambiare e seguire una cagata colossale su un altro canale sempre a pagamento; il bambino è immerso nel suo videogame e la bambina è ipnotizzata sia dalla (seconda) televisione sia dal suo tablet, praticamente sembra un’epilettica inebetita, ma alla fine il tablet avrà la meglio e se la inghiottirà.
Il nonno dopo alcuni tentativi di fare qualcosa tutti assieme – efficace come vendere la braciola di maiale in Arabia Saudita – si è appisolato, attività decisamente più appagante in quel focolare.
La mamma nel suo zapping ossessivo-compulsivo arriva ad un programma d’inchiesta (esistono ancora) che a lei non suscita una grandissima reazione (d’altronde affronta temi scottanti) ma che ha il merito di risvegliare dal torpore il maschietto, segno che la lobotomia alla quale si era sottoposto è ancora interrompibile.
Lui difatti con la spigliata petulante naturalezza dei bambini chiede come mai lo Stato non possa stanziare fondi per i terremotati (che a lui sembrerebbe doveroso) e perché debba chiudere degli ospedali (che a lui sembra crudele).
Giusto il tempo di deglutire e rincara la dose con un suo particolare collegamento “E poi perché a scuola gli insegnanti ci dicono che non ci sono più soldi e ci fanno portare da casa anche la carta igienica?”
Il papà, fresco di lettura-studi, prende la parola col piglio di chi vuole educare ed erudire, chiosando uno stentoreo “Perché ce lo chiede l’Europa”.
Il bambino dopo lo sforzo a lui non congenito non se la sente di controbattere anche perché quella risposta l’ha sentita tante volte nei grandi ed il dubbio che non sia opportuno replicare gli viene, anche se la convinzione non capeggia in lui.
Il servizio alla TV intanto prosegue ed anche la bambina lancia un segnale di presenza delle sue sinapsi (evento non così scontato visto il suo recente doppio elettroshock) domandando il motivo per cui le aziende italiane siano costrette a trasferire all’estero la produzione o a chiudere costringendo le persone ad andarsene.
Lei non vuole perdere le sue amiche per questi motivi.
Stavolta è la mamma a prendere la parola, non vuole essere da meno nell’elargire banalità.
“Sono logiche di mercato, vero caro?” volgendo uno sguardo per catturare l’assenso del marito.
Logiche di mercato legate alla competitività ed al rapporto fra i ricavi ed costi che deve essere sostenibile, aggiunge pedante lui.
Non contento “Il Mondo in pochi anni ha accelerato alla velocità della luce e dobbiamo raccogliere queste nuove sfide, non temerle”.
La bimba, avendo compreso un decimo di quanto asserito dai genitori, si trova in quel limbo in cui non sa se rispondere con veemenza, stare zitta crogiolando i primi istinti di ribellione o lagnarsi dicendo Non è giusto alla risposta-supercazzola.
E’ lo stesso tempo che si interpone fra la botta ed il picco di dolore riveniente.
“Ma papà, che risposta è???” esclama esigente la piccola.
Non sempre chi dorme non piglia pesci, oppure dipende da come dorme.
Fatto sta che è il nonno a rispondere alla nipotina, lui che evidentemente ha seguito attentamente tutto lo strampalato tentativo di maieutica messo in atto dai genitori.
To ‘o dico io: na risposta der cazzo, ecco che è!
Un appoggio morbido.
Che prosegue.
Macche state a ciancicà?Maddecheao!!!’A loggica e ‘a sostenibbilità der mercato provate a magnalle!E dopo provate a spigne a vede che ce viè fuori! Ch’e vostre fregnacce nun rovinate li pupi, voi ormai ‘n ve se caga più niscuno, ma a ste du creature nun je fate er lavaggio der cervello, li mortacci vostra!
Il nonno non era così vispo dal 1988.
O dalla sua ultima erezione.
Che risale al 1988.
Uno dei due esterrefatti genitori abbozza un “Ma…”, solo che viene travolto da quel fiume in piena.
E mme sento dì: Ce lo chiede l’Europa?Si ce lo chiede vor di che c’ha ‘a voce, che è, na persona?Che cazzo è st’Europa?Eurpoa ‘n par de cojoni!Mo ‘a chiamo pur’io si c’ho bisogno: Europa, pijo 900 Euro de pensione e me servono ‘e medicine, damme quarcosa!Europa, me devo fa n’ecografia ma er Cuppe dice che ce vojiono 8 mesi o mezza capoccia, damme li sordi…Vedemo se me risponne…
Ancora.
Io conosco er macellaro, er fruttarolo, er dottò, er cravattaro, a Madama e ca mignotta che batteva qui sotto, ecco si c’hai ‘bbisogno loro li puoi da chiamà, epprova te a chiamà l’Europa
I due fratellini sono alla sesta ola più tuffo carpiato dal comò al divano, paparino e mammina invece annaspano inesorabilmente e quasi rimpiccioliscono.
Mo sai che faccio, vado en giro pe’ mmondo a chiede de damme quello, de fà querrarto e je dico che sò obbrigati sò, che ce ‘o chiede sta ceppa de cazzo, vojo provà…
Non ancora pienamente soddisfatto l’ultra ottuagenario sovversivo chiude con un finale che riesce ad essere teatrale e filosofico.
A fii ‘bbelli, ve state a ingrifà pé na cosa che ve sta a rovinà, me sembrate er cane de Mustafà, quello che ce l’aveva ‘nder culo e diceva che stava a scopà…
I due bimbi hanno trovato il loro nuovo idolo, i genitori invece stanno sfogliando nervosamente la rivista in cerca di argomntazioni per smentire quelle empie frasi pronunziate da un classico populista oltranzista.
E sfoglieranno per un bel pò.

2 Risposte to “Maddecheao!”

  1. malosmannaja 27/03/2017 a 08:47 #

    a prescindere dal contenuto (coraggioso e solidissimo, i miei complimenti), mi è molto piaciuta l’ambientazione familiare e il gioco delle parti tra le generazioni, nonché l’amara ironia per permea estesamente il corpo testo. solo che da persona informata sui fatti (figli di età compresa tra 19 e 4 anni) ho trovato particolarmente inverosimile che l’ultraottuagenario riesca a far breccia nella loro trance da tablet-cellulare-videogame. anche perché i giovini virgulti amano trincerarsi dietro cuffie e auricolari che tagliano fuori il mondo esterno: non è raro che si debba scuoterli fisicamente o sequestrare tutti i dispositivi ipnotecnologici per interagire cognitivamente con loro. ma ne vale la pena (o siamo sconfitti in partenza) se vogliamo sperare di contrastare l’operazione di livellamento culturale e di colonialismo valutario continentale che tanto piace alle élite finanziarie. il problema è che negli anni sessanta-settanta esisteva un’élite finanziaria italiana, in qualche modo legata alle sorti del paese Italia, mentre oggi l’élite finanziaria italiana ha delocalizzato in giro per il mondo e ha sede legale in paradisi fiscali, quindi dall’Euro ha solo da guadagnarci e del fatto che noi poveri cristi si faccia la fine della Grecia, poco gli frega.
    dunque, tornando al racconto, non riesco a non trovare più credibile un finale mesto, in cui il vecchio nonno blatera al vento, lasciando del tutto indifferenti sia papà e mamma (educati ad essere convinti di sapere) sia i nipoti addomesticati dalle droghe virtuali tecnologiche.

    • shiatsu77 27/03/2017 a 17:39 #

      Grazie.
      I bambini che ergono il nonno sovversivo a loro idolo può essere inverosimile, ma forse rappresenta la speranza di un cambiamento che passi attraverso un patto fra generazioni.
      Trattando questo argomento il rischio di parlare al vento è elevato visto il bombardamento mediatico messo in atto dal Pensiero Unico, ma fare divulgazione, ognuno coi propri mezzi ed ognuno nel suo piccolo, lo vedo come uno dei pochi antidoti.
      Parole ineccepibili le tue, per capire a cosa avrebbe portato il progetto Euro bastava leggere i Trattati oltre ad una dose minima di buonsenso e di conoscenze economiche: qualcuno lo ha fatto, i nostri “rappresentanti” no, ed hanno svenduto il paese.

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